Rappresento l’interiorità dell’individuo con una singola linea, apparentemente imprecisa: essa esprime la ricerca di un equilibrio estetico e massimizza la velocità d’esecuzione, così che le emozioni permeino l’opera in modo autentico e finché sono vive. Infatti, questo tipo di opera ha due fasi: la prima (ore/giorni) una fase di studio e preparazione dello spazio; la seconda, l’atto di esecuzione (secondi/minuti). È un processo spontaneo. Quest’opera in particolare, è realizzata con materiali di scarto (il rame), recuperato da vecchi dispositivi elettrici. Sono materiali che mia madre ha raccolto prima che morisse. Quest’opera tratta quindi il bello in relazione alla fine e alla rinascita, e il senso di inadeguatezza nell’andare attraverso l’intero processo (la smorfia). Una metafora della vita: continuiamo a rinnovarci, anche (soprattutto?) quando fa male. E la spontaneità e velocità dell’esecuzione sono la rappresentazione di un approccio (il mio) alla vita: vero, vivo.
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